Di Francesca Emilio, Bari – Potrebbe esserci una pantera libera che si aggira per le vie del foggiano, sono diverse infatti le segnalazioni giunte a Polizia locale e redazioni. Qualcuno ci crede, qualcuno no, qualcuno ha girato addirittura un video del possente felino nero. L’allarme è scattata qualche giorno fa, nello specifico a San Severo. I Carabinieri del compartimento Forestale di Foggia hanno predisposto un pattugliamento apposito nelle aree segnalate. A noi della redazione balza subito alla mente il ricordo del movimento studentesco di protesta nato contro la riforma Ruberti, chiamata anche “Legge dell’Autonomia” che aveva come obiettivo principale quello di rendere gli atenei autonomi nella loro amministrazione legando le loro attività all’ottenimento di obiettivi di massima fissata dalle leggi dello Stato, con completa autonomia dunque nell’amministrazione degli istituti.Era il 1989, un po’ più a sud della nostra Puglia, precisamente all’Università degli Studi di Palermo. Diversi studenti decisero di protestare per le scelte del governo di allora, da lì molti altri studenti e dunque molte altre università si unirono al grido di lotta scegliendo di portare avanti una battaglia. Nel giro di poco tempo i numeri delle persone impegnate crebbero, si arrivò a circa quattromila persone coinvolte, fino ad arrivare al 3 febbraio, giorno in cui a Roma, migliaia di liceali e universitari, presero parte al corteo nazionale che aprì quell’onda di rivendicazione dei propri diritti attraverso l’ausilio di arte e spazi sociali comunitari. Il nome del movimento era sicuramente un richiamo all’organizzazione afroamericana fondata nel 1966, le famose Pantere Nere, meglio conosciute come Black Panther Party, le quali, alla fine degli anni 60 si imposero sulla scena politica statunitense attraverso le proprie lotte.In Italia tutto nacque proprio in seguito all’avvistamento di una pantera nera a Roma, sulla via Nomentana. La libertà di quel felino diede l’input ad un pezzo di storia importantissimo del nostro paese, un pezzo di storia che, esattamente 30 anni dopo, vede studenti lottare molto spesso per le medesime battaglie di un tempo, forse con più rassegnazione e meno consapevolezza dei propri diritti e dell’importanza del primo articolo della costituzione: la sovranità appartiene al popolo. Molti sono infatti i disagi che ancora oggi, soprattutto gli studenti del sud, tra questi pugliesi, subiscono. Proprio qualche giorno l’Unione degli Studenti ha lanciato sui social una campagna dal titolo “A scuola con la borsa dell’acqua calda” per rimarcare le condizioni in cui, ogni giorno, migliaia di studenti, affrontano le proprie giornate scolastiche, condizioni che non permettono il normale e sereno svolgimento delle attività. Ma non solo, sempre più spesso gli studenti scelgono di andare a studiare fuori piuttosto che restare nelle sedi pugliesi. Ecco, forse è per questo che l’idea di una pantera libera, sebbene possa far paura e possa porre quesiti – del tipo: cosa ci fa una pantera per le campagne del foggiano? – deve portarci a ricordare quello che siamo stati e come possiamo cambiare le cose prendendo esempio da quell’animale che, impavido e ignaro del pericolo che corre – poiché sono sulle sue tracce –  cammina libera per la sua strada prendendosi i suoi spazi. Prendendo spunto dalla sua presenza, alla pantera, così come a tutti gli studenti, ma anche ai cittadini italiani e non, ricordiamo di restare liberi e di informarsi sempre affinché sia possibile sapere esattamente cosa è giusto e cosa sia sbagliato per loro, ma anche per gli altri, potendo così lottare, così come accaduto in passato, per i propri e per gli altrui diritti.