Cammini, barcolli, cadi, ti rialzi, cammini, impari a correre, cadi, curi le ferite, ti rialzi, luce, buio, buio, luce, continuamente, con-ti-nua-mente. Poi ad un certo punto, quando meno te l’aspetti, trovi il baricentro e tutto si fa più chiaro, immagina: è come se riuscissi a vedere nel buio più profondo. L’equilibrio non è altro che questo, penso: saper stare in bilico tra buio e luce, a creare nuove sfumature, nuovi cromatismi di colore, senza paura di cadere, che tanto se cadi chissenefrega, hai il tuo modo personale di splendere, il tuo modo personale di essere luce nel buio e buio nella luce. Si, l’equilibrio deve essere questo, o almeno lo è per me, il mio equilibrio è una corda sospesa nel vuoto tra buio e luce ed io dondolo, tra l’una e l’altra cosa scoprendo che insieme buioeluce creano giochi di luceebuio unici.