Manco da un po’, manco da me, manco da certi spazi, manco da certi scazzi, manco da certe realtà, manco alle mie penne, manco ai miei fogli bianchi, ai miei occhi stanchi, alle mie notti insonni, ai miei bicchieri mezzi pieni sempre troppo vuoti, manco a me stessa, manco alle sbronze serie, manco al caos delle mie sere, manco ai suoi “come stai”, manco ai loro “che fine hai fatto”, manco alle giornate di sole buttata sull’erba a cantare, manco alle cuffie a palla mentre guardo pioggia e fulmini danzare fuori dalla finestra, manco alla staticità delle cose, manco alla mia chitarra, alla mia tastiera, al mio ukulele, manco al tempo, quello che scorre lento, manco sui social, manco ai miei sogni, manco alle cose belle da fare, manco ai momenti di calma, manco alla sosta, non ci so stare. Manco ai graffiati di voce nel blues, manco alle storie scoperte sul bus, manco ai caffè letterari in surplus quando il reale non soddisfa più, manco al mio cielo dipinto di groove e ho dormito troppo, non ne posso più. Mi sono sorpresa a guardarmi dormire, a scrutare nei sogni, a tentar di capire perché manco alle volte e poi torno sempre, su strade diverse, mai fatte di niente, su strade che cambiano ogni ventiquattro ore ma restano salde sulle mie solite cose. Sono sempre altrove ma mai dove non vorrei essere, sono sempre altrove ma mai dove non dovrei essere, sono sempre in evoluzione, anche se tocca spesso cambiare direzione, per trovare la strada migliore, per compiere da sveglia la mia rivoluzione.

InstaShot_20150222_140621