E goditela questa quiete, perché sta per arrivare una tempesta. Non ti avviserà in tempo, arriverà, arriverà e basta. Goditi questa quiete, questo momento di pace. Goditelo e basta, ma non dormire troppo: prenditi quello che ti spetta, anche se dicono di non avere fretta. Sono in pochi quelli che vanno davvero piano, quelli per cui conta il rispetto, quelli che si fanno da parte, quelli che mettono gli altri al primo posto, quelli a cui importa di non ferire, non urtare i sentimenti altrui. Ci si sta a galla a tratti in questo pezzo d’universo, perché ci vuole forza per nuotare, sempre, controcorrente.

E allora fregatene e goditela questa quiete, conservala, mettila da qualche parte all’interno della tua anima, ti servirà, perché presto uno schiaffo di maestrale ti metterà con le spalle al muro e non servirà a niente essere nudo, puro, legale e leale, non servirà a niente perché dovrai fare i conti con il fatto che sei raro e per te, spesso, non ci sarà spazio se non sarai tu a prendertelo. Stringi i denti, fa quello che senti e ancora, prenditi quello che ti spetta, fallo a modo tuo, ma fallo senza perdere tempo, perché perdere tempo è un lusso che non ti è concesso, perché quello che sogni tu lo sogna anche qualcun altro e gli altri i sogni se li possono comprare, gli altri i sogni se li guadagnano con la maschera in faccia, tu te li devi sudare, te li devi sudare essendo te stesso, ed è bellissimo che sia così ma devi armarti di forza, forza e coraggio, più di qualsiasi altro individuo in questo frammento di universo. Devi farti spazio a tentoni nel mare di strafottenza, nel mare di aria rarefatta che ti consuma le corde vocali a furia di essere respirata.

Prenditi quello che ti spetta, forza, ma fallo correndo tutti i rischi perché tanto, a quelli come te, nessuno regala niente. Nessuno, se non te stesso.

Goditela la quiete che ti viene a trovare ogni tanto perché la tua vita è un’ardua battaglia e lo sai, non conta vincere, conta il viaggio, conta quello che riesci a fare, conta quanto riesci ad imparare e quanto ti resta dentro, del meglio o del peggio. Non chiuderti in te stesso, non restare in silenzio, parla! la tua voce conta, la tua voce deve essere ascoltata: vivi si e fallo senza paura ma portati dentro questa quiete ogni giorno perché ti servirà per non impazzire, per non voler scomparire, per curare meglio le ferite, per guardare con occhi di luce quando intorno sarà buio, portala con te questa quiete e vedrai che imparerai ad amare anche la tempesta.

Non arrenderti, non farlo mai, perché in fondo, quando tutto finirà e troverai la strada giusta, quella giusta per te, quella che ti farà sentire a casa anche quando sarai lontano chilometri, quello che resterà impresso in cuore, anima e corpo, oltre alle cicatrici, saranno soprattutto le tempeste, proprio quelle ti renderanno quello che sei o sarai.

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